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La storia della proficua collaborazione professionale tra Elisabetta Catalano e Fabio Mauri inizia, agli albori degli anni Sessanta, nello studio di via dell'Oca, quello stesso in cui si riuniscono gli amici del cuore, quelli della Scuola di piazza del Popolo, dove arrivano gli artisti americani come De Kooning e dove ci si attarda in discussioni notturne. Fabio Mauri commissiona alla giovanissima fotografa Elisabetta Catalano, sua compagna di vita, la documentazione degli Schermi, quella serie di opere in cui Fabio Mauri fornisce la sua peculiare e avanzatissima versione del monocromo, forma estrema di azzeramento della pittura tipica di quegli anni, ma dall'artista declinata come spazio virtuale capace di ospitare ogni sorta di immagini e coniugata con il riferimento al cinema e alle proiezioni della mente. Elisabetta Catalano fotografa gli schermi allineati a terra. È questa la prima fase, quasi una preistoria, di una collaborazione che darà risultati di grande efficacia e bellezza in una serie di immagini fortemente iconiche.